M.
Severino, D. Macchia, G.Ermini, S.Testi, S. Capretti e P.
Campi
Allergologia e Immunologia Clinica, Nuovo Ospedale S. Giovanni
di Dio, Firenze
La puntura di Imenotteri può causare
in persone geneticamente predisposte reazioni locali o sistemiche,
anche fatali.
Appartengono all’ordine degli Imenotteri le famiglie
degli Apidi e Vespidi:
in Italia particolare importanza rivestono i generi Apis
e Bombus tra gli Apidi, Vespula e Polistes
e la specie Vespa crabro tra i Vespidi.
La maggior parte delle reazioni avverse di tipo sistemico
alla puntura d’Imenotteri sono IgE-mediate; sono inoltre
descritte reazioni tossiche, dovute all’azione irritante
primaria del veleno ed altre da meccanismo sconosciuto1.
EPIDEMIOLOGIA
I dati epidemiologici sono scarsi, particolarmente in relazione
alla situazione italiana, sia per la mancata denuncia dei
casi che per la rarità degli studi epidemiologici.
La prevalenza delle reazioni locali estese sono fra il 2%
ed il 24% fino ad arrivare al 38% negli apicoltori: in questi
soggetti il rischio di sviluppare una reazione sistemica è
del 5-15%.
La prevalenza delle reazioni sistemiche (in base ad anamnesi
e test cutanei) varia tra lo 0.4% e 5%, a seconda della popolazione
studiata ed alla metodologia impiegata
L’incidenza dei casi fatali è bassa (sicuramente
sottostimati): tra 0.09 e 0.45 / milione di abitanti /anno.
Importanti fattori di rischio sono:
1) appartenere a queste categorie: apicoltori
e loro familiari, agricoltori, giardinieri, lavoratori all‘aria
aperta;
2) intervallo breve tra puntura precedentemente
tollerata e la reazione sistemica;
3) pazienti allergici al veleno di ape rispetto
a quelli allergici ai vespidi;
4) punture da calabrone rispetto a quelle
da api o da vespe ed infine
5) elevati livelli di triptasi
CLINICA
Si distinguono reazioni IgE mediate e reazioni
tossiche.
Le reazioni IgE-mediate insorgono pochi minuti, o comunque
entro un’ora, dalla puntura, aumentano rapidamente d’intensità
e regrediscono velocemente, specie se trattate con terapia
adeguata.
Si possono distinguere reazioni locali estese o “large
local reaction (LLR)” e reazioni sistemiche.
Le reazioni locali estese sono costituite da prurito, edema
ed eritema in sede di puntura con diametro superiore a 8 cm
e perdurano per almeno 24-48 ore; le reazioni sistemiche possono
interessare vari organi ed apparati con quadri clinici di
diversa gravità secondo la classificazione di Mueller5
Classificazione
di Mueller modificata
Grado Sintomi
I° lieve
II° moderatoIII° grave
IV° shock Orticaria generalizzata, prurito, malessere,
ansietà
Angioedema, costrizione del torace, nausea, vomito, diarrea,
dolore addominale, vertigini, dispnea, asma, disfagia, secchezza
delle fauci, astenia, stato confusionale, angoscia, ipotensione
e collasso, cianosi, incoscienza e incontinenza
Le reazioni tossiche si distinguono in locali
e sistemiche e sono dovute all’azione irritante e tossica
del veleno. Le reazioni sistemiche si verificano in seguito
a numerose punture (più di 50): in questo caso la reazione
può essere anche fatale.
Infatti le reazioni tossiche sono dose-dipendenti.
I differenti componenti del veleno possono danneggiare la
cute, i muscoli, le cellule del sangue, il fegato ed il sistema
nervoso.
Vi è aumentata permeabilità vascolare che può
portare a deplezione vascolare e shock irreversibile; i peptidi
possono indurre una lisi delle cellule del sangue e dei muscoli
con necrosi tubulare ed insufficienza renale6.
Nelle reazioni tossiche la morte può avvenire dopo
alcuni giorni, mentre nelle reazioni sistemiche gravi IgE
mediate la morte può avvenire dopo alcuni minuti.
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